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Il mio approccio

Il mio approccio

Pratico un tipo di sostegno psicologico ispirato all’Hakomi MSP e alla Primary Attachment Therapy.

Il mio background da musicista e la mia familiarità con il linguaggio della danza, del canto e del racconto di storie mi consentono – quando opportuno – di aggiungere una componente espressiva al percorso.

La creatività e il gioco sono strumenti ulteriori che possono entrare a far parte del nostro lavoro insieme.

L’Hakomi MSP è un approccio gentile, sofisticato e profondo, i cui principi di fondo sono:

  • l’idea che corpo e mente rappresentino un’unità. Entrambi sono oggetto di studio e intervento;
  • l’orientamento psicodinamico, teso a rilevare processi che avvengono sotto la soglia della consapevolezza e a integrare aspetti della personalità in potenziale conflitto fra loro;
  • l’approccio esperienziale e l’utilizzo di piccoli esperimenti per portare alla luce e studiare la maniera in cui interpretiamo la realtà;
  • il lavoro sul momento presente come ponte eventuale verso il passato;
  • l’idea che sia possibile fornire esperienze in grado di sostenere la nascita di un Sé più aggiornato, integrato e autentico;
  • l’uso estensivo della Mindfulness, uno stato di coscienza in cui l’ attenzione è vigile e orientata all’interno. Questa condizione di consapevolezza permette di rilevare con acume pensieri, sensazioni, emozioni cui normalmente non prestiamo attenzione.

 

Se vuoi saperne di più, visita il sito dell’Hakomi Institute o, per le attività di formazione in Europa in inglese, del centro di formazione Hakomi Mallorca.

Sentire è il verbo delle emozioni, ci si sdraia sulla schiena del mondo e si sente…
Alda Merini

La Primary Attachment Therapy è un tipo di lavoro finalizzato a far emergere le modalità relazionali che abbiamo acquisito nei primissimi anni della nostra vita.

Questi “modi di essere con l’altro” continuano a plasmare la maniera in cui viviamo i rapporti interpersonali ancora oggi e talvolta possono essere all’origine del nostro senso di insoddisfazione nell’incontro con le persone che amiamo. In sintesi:

  • grazie alle primissime esperienze di relazione con i nostri caregiver sviluppiamo dei modi ricorrenti di incontrare “l’altro”, che sono comunque flessibili e contestuali;
  • l’Attachment Therapy avviene in uno stato di sintonizzazione profonda tra psicologo e paziente, una “bolla” fatta di gentilezza, empatia e curiosità. In questa bolla, è possibile acquisire consapevolezza sulle nostre modalità automatiche di vivere le relazioni e sperimentare gradualmente nuove modalità di entrare in contatto con noi stessi e la realtà fuori di noi;
  • l’intervento mira a fornire una esperienza nuova, di base sicura nell’incontro, in grado di mitigare aspetti fragili della persona e della persona in relazione;
  • la relazione è il punto focale del lavoro e lo strumento del cambiamento.

Guarda il video dell’EABP (Associazione Europea di Psicoterapia Corporea) se ti interessa capire meglio in che cosa consista un lavoro psicologico che contempli anche il corpo.

L’uso del corpo e del contatto

Il corpo — da percepire, indagare o muovere — rappresenta un elemento integrante di questo processo, accanto a quello che ricordi o già sai di te.

Brevi esperienze di contatto corporeo tra te e me possono rappresentare una ricca fonte di informazioni e una preziosa risorsa in alcune circostanze. Il contatto diretto non è comunque indispensabile. E’ sempre possibile lavorare con la tua esperienza corporea senza necessariamente ricorrere al contatto fisico.

Il contatto corporeo avviene soltanto quando:

  • sei stato informato dettagliatamente sui modi e le ragioni del contatto;
  • tu ti senti a tuo agio all’idea;
  • hai quindi dato il tuo assenso.
Fai una sessione di prova
(dal vivo o online) gratuita!

Verifica se il mio approccio al sostegno psicologico è quello che stai cercando.

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